La strada è un fatto sociale, elemento di vita e civiltà: un tratto di strada si lega all’altro ed ogni uomo, tribù o popolo concorre a conservarla, a farne uno strumento per tutti”. (V. Von Hagen).
Se “le strade sono i fiumi della storia” (G. Caselli), il nostro obiettivo sarà proprio quello di lasciarsi trasportare da questa corrente per recuperare, tramite le antiche testimonianze disseminate lungo il suo percorso, la storia e l’evoluzione della Claudia Nova. Fin dalle sue origini ebbe un’importanza strategica fondamentale per lo snodo commerciale e militare del centro. Ciò fece sì che su di essa si impiantassero il Tratturo Magno e la Via degli Abruzzi l’importante via commerciale che collegava Napoli a Firenze, attraversando l’Abruzzo.
Mattina: Peltuinum – Prata d’Ansidonia
In questo scenario storico si organizza il nostro itinerario: ripercorreremo il tracciato della Claudia Nova per raggiungere ed attraversare le rovine della città doganale romano-vestina di Peltuinum. Lì, giganteggiano solitari i maestosi resti dell’antico circuito murario che fortificava l’irregolare perimetro del pianoro. Col suo teatro, il tempio di Apollo e la necropoli Vestina, Peltuinum è immersa in un silenzio quasi surreale e di grande impatto emotivo. Tramite un piccolo sentiero è raggiungibile la chiesa di San Paolo (in Peltuinum) . Ripresa l’auto si raggiunge Prata d’Ansidonia, formatasi dopo la distruzione di Peltuinum. Qui è d’obbligo la visita alla chiesa di San Nicola di Bari dotata di uno straordinario ambone del 1240.
Pomeriggio: S. Maria de’ Centurelli – Civitaretenga – Navelli
Nel pomeriggio, viaggiando sul filo del tempo seguiremo quello che era l’antico Tratturo Magno che ci accompagnerà attraverso l’ariosa piana di Navelli e arriveremo ad un suo importante crocevia ove fu edificata Santa Maria de’ Centurelli ( Caporciano), per offrire un conforto per l’anima e un riparo per la notte alle greggi transumanti. La nostra visita si chiuderà con quelli che furono i due più importanti centri per la produzione e il commercio dello zafferano; Navelli e Civitaretenga. La loro storia, a partire dal 1300 si intreccerà con quella della città dell’Aquila, permettendole di innestarsi lungo l’importante l’asse commerciale Napoli-Abruzzo-Firenze – Milano/Venezia e arrivare fino alla Germania.
testo a cura di Francesca Di Egidio